UVA DA TAVOLA
Descrizione
L’uva è il frutto con più storia e tradizione presente nel mondo. L’uva da tavola è invece una recente classificazione nata principalmente in Italia nella seconda metà del 1800, subito dopo l’unificazione del Paese. L’intento era quello di individuare e valorizzare alcune varietà più idonee al consumo fresco che alla vinificazione, seppure già secoli prima, in Egitto, Israele e Persia, era cominciata la distinzione tra le due tipologie di uva.
L’Italia è storicamente leader nella cultura e nella coltivazione dell’uva in generale e dell’uva da tavola in particolare. Le tecniche agronomiche, irrigue e nutrizionali, la fisiologica, i fattori climatici, la composizione del suolo, i disciplinari di produzione e molti altri aspetti rendono questa coltura altamente tecnologica ed in continua evoluzione nonostante la storica, millenaria relazione che la lega all’uomo, alla sua cultura e alle sue religioni. A tutto questo, da sempre, si unisce la ricerca e la selezione di nuove e migliori varietà che soddisfino i parametri classici di gusto, bellezza, produttività, resistenze a stress biotici e abiotici, ecc.
Proprio in questo complesso quadro i Vivai F.lli ZANZI, in collaborazione con altri Vivai, selezionano da anni le migliori varietà in commercio, siano esse brevettate, dunque protette, o varietà libere, da proporre ai propri clienti. L’offerta dei Vivai F.lli Zanzi vanta un ampio calendario sia di cultivar apirene che con i semi, dalle precocissime fino alle più tardive e un’ampia gamma di colori dal giallo oro, al rosso e al nero. Avvalendosi anche di collaborazioni con Istituti di Ricerca, Università e Agronomi Liberi Professionisti, i Vivai F.lli Zanzi sono fra i pochi ad offrire, oltre alle piante, una gamma di prodotti e servizi altamente professionali quali:
- know-how di tutte le più moderne tecniche colturali;
- consulenze per tutte le novità strutturali del settore (coperture con film plastici, reti, strutture per tendone, spalliera, …);
- consulenze tecniche di campo, dagli interventi agronomici a quelli fitosanitari, rifacendosi ai disciplinari riconosciuti dalle Regioni;
- piani nutrizionali mirati per varietà e condizioni di campo;
- realizzazione di grandi progetti viticoli.